La sua collocazione definitiva nei locali appositamente allestiti nella Villa Speranza, è del 1996, ma la nascita del Museo Brembano di Scienze Naturali risale al 1978 quando in seguito ad una precedente scoperta a Endenna di Zogno e al successivo recupero di un notevole numero di reperti paleontologici, fu costituito il primo nucleo museale a cui si aggiunse più tardi la sezione entomologica.

In questi anni la dotazione di reperti fossili ha raggiunto un livello di competenza e di specializzazione tale da rappresentare un punto di riferimento fondamentale nel complesso degli interessi del settore, non solo nei confronti dell'ambiente brembano, ma anche nel contesto più generale, tanto che nel 2007 il Museo Brembano di Scienze Naturali è entrato a far parte del SISTEMA MUSEALE "TRIASSICO.IT" che comprende altre realtà museali della nostra provincia come: Museo Civico di Scienze Naturali "E.Caffi", Parco Paleontologico di Cene e il Monumento Naturale Val Brunone.

La sezione paleontologica

Il museo vanta circa 1500 pezzi catalogati e raccolti in una decina i vetrine che documentano in modo completo la nascita della Valle Brembana e si riferiscono al territorio compreso tra i Ponti di Sedrina e l'estremo limite delle Orobie. Questo territrorio, emerso dai fondali marini nel corso dell'orogenesi alpina, si era formato geologicamente per sedimentazione tra la fine dell'era Paleozoica e l'inizio della Mesozoica, i reperti paleontologici risalgono infatti a quell'epoca. Questa sezione comprende una discreta raccolta dell'età scitica, fossili dell'età ladinica, esemplari del periodo Norico; di conseguenza le caratteristiche paleontologiche della Valle Brembana risultano così dettagliate che, una volta definite nella loro complessità, potranno permettere progressi non secondari nella ricerca dei collegamenti tra le varie ere geologiche. Il Museo Brembano di Scienze Naturali è infatti in grado di fornire una gamma completa di informazioni sia dal punto di vista spaziale, sia da quello temporale, perchè i circa 40 milioni di  anni a cui sono riferibili le rocce del territorio brembano sono qui documentati senza interruzioni e in svariate località della valle.

La sezione entomologica

Assai interessante è anche la sezione entomologica che costituisce la più completa documentazione esistente sui Lepidotteri dell'ambiente brembano.

La collezione donata da Attilio Torriani non comprende certamante tutte le farfalle che vivono sul territorio vallare, infatti ogni anno ne vengono catturate nuove specie, ma il suo valore scientifico e documentario è notevole e può essere considerata già di per sè ampiamente illustrativa: il numero delle specie esposte è superiore a 700, ma la ricerca continua al fine di rendere la sezione ancora più completa.

La sezione botanica

A queste due sezioni si è aggiunta una ricca e completa documentazione fotografica delle fasce vegetazionali della Valle Brembana, corredata da esaurienti didascalie e bellissime immagini dei principali endemismi floristici della valle, curata dal FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca). Sul territorio brembano sono infatti presenti alcune specie esclusive della provincia di Bergamo, uniche al mondo, quali: Linaria tonzigii, Primula albensis, Saxifraga presolanensis, Sanguisorba dodecandra, Gallium montis-arerae, Viola comollia.

La sezione fauna selvatica

E' di recente allestimento una sala dedicata alla Fauna Selvatica della Valle Brembana con con molti esemplari conservati che si pensa possa essere ampliata in futuro.

Il Museo è dotato anche di una SALA DIDATTICA destinata alle attività culturali promosse dalla Commissione Museo, oltre che come spazio per la didattica e la presentazione del Museo alle scolaresche in visita.

Diorama

Una delle più suggestive attrattive del il Museo Brembano di Scienze Naturali di San Pellegrino Terme è il nuovo diorama, una rappresentazione tridimensionale di uno dei più belli paesaggi naturalistici delle nostre Prealpi Orobie: la conca del Calvi, con il Pizzo del Diavolo sullo sfondo ed in primo piano alcuni rari esemplari della fauna tipica di quelle zone, che va ad arricchire il patrimonio scientifico già contenuto nel Museo.

Il diorama è stato realizzato da  Uve Thuernau,artista tedesco che vive a Verona, dopo una serie di studi e sopralluoghi sul posto che hanno avuto una durata di circa un anno.

L'augurio è che quest'opera così bella e rappresentativa delle nostre montagne venga visitata ed ammirata dagli abitanti della Valle brembana e dai turisti e possa costituire un altro elemento di interesse che va ad integrare l'offerta culturale e turistica di San Pellegrino.

Dove

Villa Speranza - Via San Carlo 32

Telefono

0345 22141

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